Non è facile parlare della situazione attuale, dopo che il numero di contagiati accertati ha superato il milione e con le maggiori economie europee che, a detta di Thomsen del FMI, affrontano un calo del 3% del PIL per ogni mese di chiusura. Aperture si sono intraviste quando la Presidente della Commissione Europea, Von der Leyen, ha affermato lunedì scorso che saranno varate nuove misure di stimolo per il post-coronavirus… e a giudicare dalle stime pubblicate domenica sera dal capo economista di Unicredit possiamo dire che ne abbiamo decisamente bisogno. I numeri che emergono sono impietosi, con un calo del PIL a doppia cifra sia per l’Italia (-15%) che per l’Europa nel suo complesso (-13%), il deficit che potrebbe toccare il 12.2% e il rapporto debito su PIL che potrebbe superare quota 160%. Per dirla in poche parole: “la madre di tutte le recessioni”.
I primi passi da parte della BCE ci sono stati, ultimo dei quali l’ipotesi di un programma per sostenere occupazione e reddito dei lavoratori delle aziende colpite che prevede una spesa intorno ai 100 miliardi di euro (SURE). L’Italia ieri ha messo in campo altri 400 miliardi a supporto della liquidità delle imprese, per un totale di 750 miliardi di aiuti finora, ma adesso il mercato attende l’Europa con la E maiuscola e il significato che la stessa dà alla parola “Unione”.
Nel frattempo, oltreoceano si sono già mossi, senza inutili riunioni fatte solo per decidere di risentirsi dopo due settimane: nonostante marzo abbia segnato ben 701 mila posti di lavori persi (record negativo dal 2009) e la disoccupazione viaggi spedita verso l’8%, la FED dà l’idea di essere bella reattiva e forse per questo si stima una crescita dell’economia americana nel 2021 tale da recuperare il 2020 mentre per l’Italia le stime parlano di -15% nel 2020 e +9% nel 2021.
Il Regno Unito sta pagando in questi giorni la superficialità con la quale la pandemia è stata affrontata all’inizio e ora annoveriamo fra i ricoverati anche il nostro amico Boris, che ha fatto di tutto per continuare a mandare avanti l’esecutivo nonostante la positività.
I temi caldi dei prossimi giorni sull’EURUSD rimangono essenzialmente due: le prossime mosse dell’Europa e l’accordo fra i Paesi dell’OPEC. Difficile capire dove saremo venerdì, ma una cosa è certa, si continua a ballare…
Calendario Economico della settimana
Martedì 7 Aprile
08:00 – Produzione industriale tedesca
10:00 – Vendite al dettaglio italiane
16:00 – Nuovi lavori JOLTs USA
Mercoledì 8 Aprile
16:30 – Scorte di greggio USA
20:00 – Verbali Fed Usa
Giovedì 9 Aprile
08:00 – Produzione manifatturiera e PIL UK
08:00 – Bilancia commerciale tedesca
10:00 – Produzione industriale italiana
13:30 – Minute BCE
14:30 – Richieste iniziali di disoccupazione USA
14:30 – Inflazione USA
Venerdì 10 Aprile
Festa Dollaro
EURUSD: 1.0866
EURGBP: 0.8805