È passato il fine settimana e possiamo ufficialmente goderci i regali di venerdì! Tutte le promesse sono state mantenute: i dazi che sarebbero dovuti entrare in vigore ieri sono stati annullati, quelli già in vigore ridotti sensibilmente (7,5% su 120 miliardi, 25% per altri 250 miliardi) e Pechino conferma sia l’impegno ad acquistare 50 miliardi di dollari di beni agricoli americani che l’incremento di ordini su beni farmaceutici ed energia. Ad intervenire sulla questione è stato il Segretario del Tesoro USA Steven Mnuchin, il quale nel weekend ha definito la “fase uno” come “molto buona per la crescita economica globale”… forse negli ultimi giorni, perchè per mesi ci hanno fatto soffrire. Ma non pensiamoci più, oramai è acqua passata. Adesso attendiamo l’uscita della nuova stagione della serie “Dazi: Fase due” che sicuramente sarà altrettanto emozionante. Tornando seri, gli effetti positivi sono emersi in primis sui listini azionari e in particolare sui titoli tecnologici americani, da sempre legati all’andamento delle vicende della guerra commerciale. Si scommette infatti che il più grande mercato al mondo si apra alle big tech americane, soprattutto grazie all’impegno assunto dalla superpotenza asiatica di implementare le regole sul copyright.
Risolto uno dei problemi principali, ora al Tycoon ne resta un altro: questo venerdì i democratici alla Camera hanno approvato le accuse di impeachment contro di lui. Fin qui tutto facile per i democratici, ma ora la palla passa al Senato e qui le cose sono ben diverse: affinché si perfezioni l’impeachment e la conseguente rimozione dall’incarico dell’inquilino della Casa Bianca, venti repubblicani e due soggetti indipendenti si dovrebbero aggiungere ai democratici votando contro il Presidente. Facendo un tuffo nel passato, ricordiamo che nessun Presidente degli USA prima d’ora è stato sollevato dal suo incarico: Nixon rassegnò le dimissioni prima che il processo contro di lui iniziasse, mentre i democratici Johnson e Clinton furono assolti dai loro capi d’accusa. Numeri del Senato e storia americana ci fanno pensare che l’unico risultato che il processo otterrà sarà quello di distrarre Trump dalle elezioni del prossimo anno.
Tutto molto bello… ma poi sono arrivati i dati sulle vendite al dettaglio negli USA, che hanno mostrato una crescita inferiore alle aspettative e spinto EURUSD a 1.12, valore che non si vedeva dallo scorso agosto.

Come di consueto, un occhio oltremanica dato che siamo reduci da una settimana piena di appuntamenti importanti che entreranno nei libri di storia. Johnson, forte dei suoi 364 seggi, ora ha la piena autonomia decisionale per le manovre da adottare circa l’uscita dall’Unione Europea e, nella giornata di ieri, tramite Michael Gove fa sapere che realizzerà la Brexit entro il 31 gennaio e poi concorderà un nuovo accordo commerciale con l’UE entro la fine del 2020.
A guastare la festa ci pensa però il Capo negoziatore dell’UE Barnier, dichiaratosi scettico circa la possibilità di trovare un accordo in così poco tempo. Vi ricordiamo un appuntamento importante di questa settimana, il discordo della Regina giovedì, la quale esporrà dettagliatamente le proposte di legge previste, da emanare il prossimo anno. Per quanto riguarda il tasso di cambio, parte del guadagno registrato contro l’euro a seguito dei risultati delle elezioni è stato riassorbito, principalmente dalla chiusura di prese di profitto.

 

CALENDARIO ECONOMICO

09:15 – Indice PMI manifatturiero francese (Dic)
09:15 – Indice PMI Markit composito francese (Dic)
09:15 – Indice PMI del settore terziario francese (Dic)
09:30 – Indice PMI composito tedesco (Dic)
09:30 – Indice PMI manifatturiero tedesco (Dic)
09:30 – Indice PMI dei servizi tedesco (Dic)
10:00 – IPC italiano (Nov)
10:00 – IPC italiano (Annuale)
10:00 – IAPC italiano (Nov)
10:00 – IAPC italiano (Annuale)
10:00 – Indice PMI manifatturiero europeo
10:00 – Indice composito dei servizi europeo (Dic)
10:00 – Indice PMI dei servizi europeo (Dic)
10:30 – Indice PMI composito inglese
10:30 – Indice PMI dei servizi inglese
10:30 – Indice PMI manifatturiero inglese
15:45 – Indice PMI manifatturiero americano (Dic)
15:45 – Indice PMI composito americano (Dic)
15:45 – Indice PMI del settore terziario americano (Dic)
18:00 – Rapporto della BoE sulla Stabilità Finanziaria

EURUSD: 1.1131
EURGBP: 0.8350

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