Ieri si è consumato un altro round della battaglia fra dichiarazioni e dati per capire cosa muove il mercato e ancora una volta sono i dati ad uscirne sconfitti: tutti hanno ignorato i dati CPI (no core) provenienti da oltre oceano usciti superiori alle attese. Avranno mica seguito il consiglio di Ibra, che dopo aver lasciato il Galaxy, ha esortato gli americani a ritornare a guardare il baseball?
A far tornare gli istituzionali a lavoro è stato il discorso di Powell di ieri pomeriggio, prima testimonianza al Congresso dopo il terzo, e a quanto pare ultimo, taglio consecutivo dei tassi. Il Presidente della Fed ha espresso un giudizio positivo sull’economia americana, con la disoccupazione vicina ai minimi storici e la crescita del Pil all’1.9% nel terzo trimestre, giustificando quindi una pausa momentanea nella manovra di taglio dei tassi.
E dopo essere l’autocelebrazione e gli attacchi di Trump alla Fed, vuoi che ieri il buon Jerome, seppure con i toni pacati che lo contraddistinguono, non abbia detto la sua?
Powell ha contrattaccato infatti volgendo l’attenzione al debito federale, importante e in continuo aumento e che, a detta sua potrebbe danneggire gli investimenti privati e non essere sostenibile durante una crisi.
EURUSD dopo il discorso tocca il minimo di giornata di 1.0994. A farlo riprendere questa mattina è stato il paese di Vettel, nella giornata in cui lui stesso 9 anni fa vince il GP di Abu Dhabi e il titolo di Campione del Mondo di F1. Dati positivi sul Pil tedesco ed EURUSD di nuovo sopra 1.10, una magra consolazione direi…
Di tesori nell’Isola inglese , a differenza di quella di Stevenson illustrata per la prima volta 136 anni fa, non sembrano essercene. Almeno questo è quanto sembra essere emerso dai dati pubblicati ieri. In particolare, l’indice dei prezzi al consumo inglese ha registrato un valore inferiore a quanto si aspettava il mercato (1.5% Vs 1.6% previsto). Ovviamente, come succede ormai solente di questi tempi, non ha avuto nessun effetto sul cambio. Infatti, i mercati scontano molto le notizie politche d’oltremanica che sembrano suggerire una vittoria dei conservatori a dicembre.

E tra il marasma generale, quatta quatta, la Russia sembra voler chiedere l’ “indipendenza” dal dollaro. Infatti dopo aver annunciato l’intenzione di staccarsi dal petro-dollar, il vice ministro delle finanze russo Vladimir Kolychev ha affermato nella giornata di ieri che la Russia ridurrà la quota di dollari americani detenuti presso il suo fondo nazionale e sta valutando di investire in diverse valute come lo yuan cinese.
Tra le prime dichiarazioni di ieri dei due funzionari del Dipartimento di Stato William Taylor e George Kent sull’impeachment, i continui sviluppi tra USA e Cina, e un calendario economico pieno di eventi, tra cui un altro discorso di Powell, cosa ci riserveranno i mercati?
Stay tuned, magari è la volta buona che si balla….

CALENDARIO ECONOMICO
00:50 – PIL Giapponese
03:00 – Produzione industriale cinese, investimenti in fixed assets cinesi, vendite al dettaglio cinesi, tasso di disoccupazione cinese
07:30 – Tasso di disoccupazione francese
08:00 – PIL Tedesco, investimenti diretti esteri cinesi
08:45 – IPC Francese
09:00 – IPP e IPC spagnoli
10:00 – Vendite al dettaglio UK
11:00 – PIL europeo e indice di occupazione europeo
14:30 – Richieste di disoccupazione USA, indice dei principali prezzi di produzione USA, IPP USA
16:00 – Discorso di Powell

EURUSD: 1.1002
EURGBP: 0.8559

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