Ieri abbamo aperto il nostro daily chiedendoci se avremmo o meno visto l’1.08… e indovinate un po’? Il minimo di giornata è stato proprio 1.0892! Nel frattempo ci pensa la Lagarde a darci qualche spunto interessante, dichiarando che cambierà il taget dell’inflazione entro luglio, affrontando temi quali gli strumenti politici, i modelli macroeconomici, la globalizzazione, la digitalizzazione e il cambiamento climatico e, per finire, difendendo l’attuale posizione della BCE di “wait-and-see”.
Ieri ha parlato anche il Presidente Jerome Powell, dichiarando come la politica attuale della Fed sui tassi di interesse sia “appropriata”, facendo intendere che, almeno nel breve, non ci dovrebbero essere cambiamenti. Ha aggiunto che l’Istituto Centrale americano sta monitorando attentamente l’epidemia di coronavirus che avrà un impatto sulla potenza asiatica e sui suoi partner commerciali, tra cui gli Stati Uniti, rimanendo comunque ottimista sull’economia statunitense.
Come se si fosse messo d’accordo con la sua “gemella” europea, anche lui ha difeso il piano economico messo in atto dalla Fed, riferendosi al livello attuale dei tassi e alle iniezioni di liquidità.
Un articolo di Reuters ci ha informato che per l’OMS il coronavirus è “il nemico pubblico numero uno”, da cui l’esortazione a tutti i Paesi di essere “il più aggressivi possibile” nella lotta contro il virus.
Rimanendo nel Pacifico, la Banca Centrale Neozelandese questa notte ha deciso di mantenere il livello dei tassi di interesse invariato. L’Istituto si è detto fiducioso circa l’economia domestica. Al momento dell’annuncio, il dollaro neozelandese si è rafforzato di circa l’1% e ora quota circa 1.6885 contro euro.
La giornata di ieri è partita subito con una serie di dati macroeconomici contrastanti per il Regno Unito. Il dato del Pil mensile e annuale hanno infatti battuto le attese del mercato facendo registrare rispettivamente un incremento dello 0.3% (vs 0.2%) e dell’1.1% (vs 0.8%). Su base trimestrale il dato si è allineato alle aspettative del mercato che aveva previsto una sostanziale assenza di crescita. In forte contrazione, invece, la produzione industriale inglese che ha segnato un bel -1.8% su base annuale a dicembre. La produzione manifatturiera del mese di dicembre ha deluso anch’essa il mercato, facendo registrare un valore di solo 0.3% contro lo 0.5% atteso.

Ieri Carney si è espresso alla Commissione per gli Affari Economici e ha sostenuto come il regime a tassi d’interesse bassi stia esercitando una certa pressione sul sistema bancario che dovrebbe essere tenuto d’occhio. Il Presidente della Bank of England ha poi ribadito l’importanza degli investimenti pubblici (vedasi il treno ad alta velocità tra Londra e il nord dell’Inghilterra voluto da Johnson) e privati per poter uscire da questo periodo di bassa crescita e di bassi tassi d’interesse. Sempre in tema di stimoli economici, il Presidente della BoE ha dichiarato che il Monetary Policy Committee deve prendere in considerazione degli stimoli per riportare l’economia inglese sul trend di crescita.
Sul tema Brexit si è espresso ieri il Ministro delle Finanze inglese, Sajid Javid, che ha dichiarato come il Regno Unito voglia creare un rapporto duraturo con l’Europa nel settore finanziario che perduri nelle decadi a venire, sottolineando anche il riconoscimento, da parte di Bruxelles, di un sistema finanziario inglese robusto tanto quanto quello europeo. Tuttavia, il Capo negoziatore dell’UE Barnier non è sembrato essere così ottimista, dichiarando che “Londra non dovrebbe illudersi circa la regolamentazione dei servizi finanziari”. Caro Johnson, pensavi davvero di chiedere il divorzio e prenderti tutti i beni?

CALENDARIO ECONOMICO
02:00 – Decisioni della RBNZ sui Tassi d’interesse
11:00 – Produzione industriale europea (Dic)
13:30 – Discorso del Membro del FOMC Harker
16:00 – Testimonianza del Presidente della Fed Powell
20:00 – Bilancio del budget federale americano (Gen)

EURUSD: 1.0914
EURGBP: 0.8408

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